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Forse non proprio tutti lo sapete: 3 curiosità da visitare assolutamente nel centro storico fiorentino

Quando si visita una città straniera, specialmente se per pochi giorni, è normale farsi travolgere da quella sorta di frenesia di voler vedere tutto: le chiese, i monumenti, gli edifici storici. Cenare nei locali più glamour della città, passeggiare per le strade più caratteristiche ma anche venire a conoscenza dei piccoli fatti più autentici e originali che caratterizzano la vera essenza di un luogo d'arte e cultura.


A Firenze, ve lo diciamo purtroppo in anticipo, non vi basterebbero mesi interi per apprezzare la meraviglia delle parti più nascoste, “misteriose” e affascinanti della città...ecco perché abbiamo creato questo divertente appuntamento mensile, sul nostro blog, in cui andiamo insieme a caccia dei fenomeni più bizzarri e curiosi che potrete ammirare quando visiterete Firenze.


Una testa...di pietra:


Partiamo da qui, da un simbolo e una leggenda. Non in tanti, infatti, saprete che sulla facciata della Chiesa di Santa Maria Maggiore, dal lato della centralissima via de' Cerretani, spunta una testa di pietra che sta lì almeno dal 1300 anche se nessuno apparentemente ha mai saputo spiegarne il perché. Di chi è la testa rappresentata? La leggenda vuole che la “maledizione di Cecco d'Ascoli”, poeta, filosofo e alchimista condannato al rogo, per eresia, dall'Inquisizione, si scagliasse contro una donna che dalla finestra chiedeva alle persone di non dare da bere, né aiutare, l'uomo prima che venisse bruciato in Piazza Santa Croce.

Cecco d'Ascoli, per l'ira verso quella donna, pare che la punì facendo in modo che essa non muovesse più la testa dal luogo in cui si trovava.


La storia della finestra...maledetta:


Ed è ancora una donna, stavolta in Palazzo Grifoni di Piazza della Santissima Annunziata, la protagonista di questa storia o leggenda, che chiamarla si voglia. Addolorata per la partenza in guerra del marito, essa passava le giornate ad aspettarlo tornare osservando dalla finestra del palazzo. Quando la donna morì, i proprietari del palazzo chiusero la finestra sempre semi-aperta ma i quadri alle pareti caddero, i muri tremarono. Solo con la finestra semi-aperta, le cose tornarono al proprio posto. Da allora, non fu più chiusa.


L'importuno di Michelangelo (come viene chiamato dai fiorentini):


Un'altra chicca davvero da locals riguarda un bassorilievo inciso direttamente sulla facciata di Palazzo Vecchio. Non si tratterebbe, a seguir bene la storia, di un'opera qualunque ma proprio di una traccia lasciata dal genio stesso di Michelangelo Buonarroti.

Una versione della storia vuole infatti che l'artista, per dar pace ad un uomo che soleva importunarlo, gli “dedicasse” questo bassorilievo impresso direttamente sulle mura del palazzo.


Anche se molti lo ritengono un auto-ritratto, c'è anche una versione di questo racconto che dice che l'uomo raffigurato in realtà fosse un condannato a morte di cui al Buonarroti colpì enormemente lo sguardo, l'espressionem mentre stava per essere giustiziato, e decise dunque di immortalarlo seduta stante.

Conoscevate queste storie? Ora potrete andare alla ricerca dei segreti più nascosti nel cuore dell'antica Firenze. Chissà, magari sono gli stessi che vi racconteremo nel prossimo episodio di questa rubrica.

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